Progetto Macimed: ecco come finiscono i finanziamenti…

Il progetto Macimed (M.a.c.i.med) acronimo di Mobilità alternativa cicloturistica isole del Mediterraneo. Promosso fortemente da tre Amministrazioni promotrici: la Provincia di Cagliari (Ente capofila), la Provincia regionale di Catania e il Governo delle Isole Baleari.
Il progetto Macimed nel territorio Etneo, in fase sperimentale, ha realizzato un percorso “cicloturistico” che da Torre Archirafi raggiunge la foce del Fiume Alcantara. Questo è un importante passo per la nostra cultura dell’auto, dell’inosservanza della natura e un riavvicinamento alla riscoperta delle bellezze naturali e dei paesaggi. Oltre 12 km e 650 metri, con 9 piazzole di sosta comprensive di pensiline, cestini, panchine cartelli con la numerazione progressiva di 250 metri alla volta. E inoltre tre cartelli illustrativi del percorso per intero (distribuiti abilmente all’inizio del percorso, alla fine e nel mezzo del medesimo).
Non verrà tralasciata la segnaletica orizzontale e verticale su un terreno variegato che oscilla tra sterrato, asfalto e sampietrini.

Alla presentazione del progetto (iniziato nell’ anno 2004 e realizzato nell’anno 2006) hanno preso parte l’assessore Angelo Sicali (con deleghe alle Politiche dell’ambiente) Marilù Parrinello del dipartimento dei trasporti e comunicazione della Regione Sicilia , il consigliere delegato dell’azienda provinciale del turismo di Catania Mario Bevacqua e tanti altri personaggi di spicco degli altri due enti coinvolti nel progetto. Si evince chiaramente ed esplicitamente che alla presentazione del progetto l’assessore Sicali porta i saluti del presidente dell’Ente l’europarlamentare Raffaele Lombardo e del direttore del Dipartimento ambiente e territorio Nello Russo.
Lo staff del progetto è capitanato da Luca Mangano e il progettista del piano regionale percorsi verdi, Giambattista Condorelli.

Il programma che ha finanziato il progetto proviene dalla comunità Europea e assume il nome “Programma di Iniziativa Comunitaria (P.I.C.) Interreg III B Medocc,” cofinanziato dalla Unione Europea e dal FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale). Costo del finanziamento ben 1,3 milioni di euro, spesi nella maggior parte per la comunicazione e la sponsorizzazione.

Sicali ha affermato, in conferenza stampa:

“Grazie al progetto Macimed, in piena sinergia con altre realtà del Mediterraneo, è stato possibile ripensare un modello di sviluppo più adeguato. Gli errori del passato fatti in nome del progresso, come la forzata industrializzazione di aree dalla chiara vocazione turistica hanno distrutto interi paesaggi, preziosi dal punto di vista naturalistico. Questi percorsi cicloturistici sono, invece, un ulteriore tassello che unisce uno sviluppo ecosostenibile con tutte le splendide attrattive turistiche che possediamo”. “Già illustrato negli scorsi mesi, durante la sua presentazione ufficiale, – ha spiegato Nello Russo – il progetto propone, infatti, l’incentivazione dell’uso della bicicletta quale mezzo di trasporto economico, ecologico, salutare, a basso impatto ambientale, in una parola alternativo, migliorando l’accessibilità e la fruibilità dei territori con particolare valenza naturalistica e storico-culturale”.
Nella fase della comunicazione, un posto di rilievo lo riveste il sito Internet ufficiale del progetto: www.macimed.org, dove sono illustrate le tre affascinanti iniziative. Al percorso etneo, infine, si è aggiunta la proposta pervenuta dall’Amministrazione comunale di Calatabiano di illuminare un tratto della parte sterrata.
Fonte ufficio stampa provincia di Catania

E’ stata inoltre realizzata una intensa attività di promozione e comunica-zione ( fase C) tramite la partecipazione e l’organizzazione diretta di Seminari, Con-gressi e incontri con soggetti pubblici e privati coinvolti nel progetto, oltre alla realiz-zazione di video promozionali, brochures multilingue e il sito ufficiale del progetto www.macimed.org, in 4 lingue e dotato di forum e mailing list.
In realtà oggi i soldi sono finiti e il dominio macimed.org non esiste più e di conseguenza nemmeno il sito web, che doveva servire a promuovere lo sviluppo e la comunicazione??? Magari serviva soltanto ad ampliare il finanziamento e a gestire le solite consulenze….

In effetti poco ci importa del sito web, mica un percorso cicloturistico avrà bisogno di un sito web per essere efficiente. Basta che sia mantenuto in ordine, che si proceda alla manutenzione, alla pulizia, alla sorveglianza e che innanzi tutto sia progettato bene. E invece…

Invece il progetto è da subito nato monco perché in molti tratti sin da subito era inaccessibile percorrerlo in bici a causa di inequivocabili barriere architettoniche che impedivano chiaramente l’accesso alle bici ostacolando una passeggiata di questo tipo. Il tratto iniziale, quello più visibile per intenderci, è quello che parte da Torre Archirafi. Quello è stato fatto con un criterio e delle caratteristiche certamente degne di merito, ma pian piano si procedeva e pian piano si perdeva l’efficacia dello stesso. La segnaletica orizzontale non è mai stata predisposta in molte parti del medesimo, le barriere architettoniche non sono mai state adeguate o abbattute e in alcuni tratti come quello che va dal lungomare di S. Anna a Marina di Fondachello, senza scordarci S. Marco, è stato adibito a parcheggio strisce blu (senza autorizzazione ANAS) per i periodi estivi. In effetti le strisce blu appaiono il problema minore in quel tratto di pista cicloturistica, osservando bene la staccionata in legno (oramai decaduta e vandalizzata) e osservando il poco spazio riservato alla pista. Delineato da un muretto in cemento alquanto pericoloso e con sterrato poco battuto e curato, praticamente in molte parti impraticabile se non per le moto enduro.

Insomma, ecco come nasce e muore un finanziamento…o forse è più opportuno sottolineare come nasce, si finanzia e si sprecano i soldi senza restituire alla comunità i servizi promessi?

La pista Macimed vista e segnalata su google maps

La pista Macimed vista e segnalata su google maps

Concetto Barone

2 risposte a “Progetto Macimed: ecco come finiscono i finanziamenti…

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